Il Premio Galilei è internazionalmente conosciuto come una delle manifestazioni culturali più importanti d’Europa e si fonda solo su adesioni volontarie, specialmente, ma non esclusivamente, dei Rotary Club e dei Rotariani
Premio Internazionale Galileo Galilei dei Rotary Club Italiani
Il Premio Internazionale Galileo Galilei dei Rotary Club Italiani, giunto alla sua 54ª Edizione e dedicato quest’anno alla Storia dell’Arte Italiana, è stato assegnato all’unanimità da una Giuria composta di eminenti specialisti italiani della materia (Prof. Daniele Benati, Prof. Carlo Bertelli, Prof. Gian Carlo Gentilini, Prof. Cinzia Maria Sicca) e presieduta dal Professor Antonio Pieretti all’illustre studiosa Jennifer Montagu, per il suo contributo alla Storia dell’Arte Italiana.
2015
Il Premio Internazionale Galileo Galilei dei Rotary Club Italiani per la Scienza
Il Premio Internazionale Galileo Galilei dei Rotary Club Italiani per la Scienza, giunto alla sua 10° Edizione e dedicato quest’anno alle Scienze Matematiche, è stato assegnato all’unanimità da una Giuria composta di eminenti specialisti stranieri della materia (Prof. Jürgen Appell, Prof. Erik J. Balder, Prof. Claude Le Bris, Prof. Alexander Mielke) e presieduta dal Professor Antonio Pieretti all’illustre studioso Alfio Quarteroni.
Prof. Jennifer Iris Rachel Montagu
Giudizio della Commissione per l’attribuzione del Premio Galileo Galilei dei Rotary Club Italiani Anno 2015 Sezione Storia dell’Arte Italiana
Verbale della Giuria designata dal Rettore dell’Università di Pisa Prof. Massimo Mario Augello:
Professori: Daniele Benati – Carlo Bertelli – Gian Carlo Gentilini – Cinzia Maria Sicca
Antonio Pieretti, Presidente
Saverio Sani, Segretario
Jennifer Iris Rachel Montagu, nata il 20 Marzo 1931, ha studiato a Lady Margaret Hall, Oxford laureandosi in Scienze Politiche nel 1952. Nel 1959 ha conseguito il Dottorato presso il Warburg Institute di Londra con una tesi su Charles Le Brun’s Conférence sur l’Expression Générale et Portraitière, un argomento che le era stato suggerito da Ernst Gombrich, e che ha costituito la base del volume pubblicato nel 1994 con Yale University Press. Dal 1971 al 1991 Jennifer Montagu è stata curatrice della monumentale Fototeca del Warburg Institute, all’epoca diretto dallo stesso Gombrich. Dal 1980 al 1981 è stata Slade Professor of Fine Art all’Università di Cambridge e Fellow di Jesus College, Cambridge. Nel 1990 ha tenuto le A.W. Mellon Lectures alla National Gallery of Art, Washington D.C. pubblicate nel 1995 da Yale University Press con il titolo Gold, Silver and Bronze: metal sculpture of the Roman baroque. Nel 2002 è stata onorata col titolo di Commendatore al Merito della Repubblica Italiana; nel 2006 ha ricevuto il Royal Victorian Order (Lieutenant-LVO), nel 2012 il titolo di Commander of the British Empire, e nel 2013 quello di Commandeur de l’Ordre des Arts et des Lettres de la République Française. Jennifer Montagu ha dato un contributo fondamentale allo studio dell’arte italiana del Sei e Settecento, focalizzando la propria attenzione sulla scultura monumentale così come su quella di formato ridotto ma non per questo meno preziosa visto i materiali (oro, argento e bronzo) e la qualità altissima, al limite dell’oreficeria. Roma è stata al centro degli studi della Montagu a partire dalla monumentale monografia in due volumi (biografia e catalogo delle opere) su Alessandro Algardi (Yale University Press 1985), lo scultore bolognese oscurato dalla prorompente genialità del Bernini, ma indubbiamente più rappresentativo della reale condizione in cui vivevano gli scultori romani del Seicento. Montagu contraddice il topos diffuso da Giovan Pietro Bellori secondo il quale Algardi avrebbe rappresentato il corrispondente in scultura di Annibale Carracci, e dimostra invece che l’opera di Algardi si riconnette alla maniera di Ludovico Carracci e si nutre nel rapporto amicale con Pietro da Cortona. La monografia rappresenta, nel suo genere, un eccezionale modello per la densità delle notizie inedite, per la capacità di interpretare e restituire vividamente la dimensione artistica e personale di uno scultore italiano del secolo XVII, e per la lucidità delle sue pagine erudite che ne fanno uno dei migliori esempi di letteratura artistica moderna. L’eccezionale qualità di questa monografia è stata riconosciuta nel 1985 con il Mitchell Prize for the History of Art . Al magistrale Roman Baroque Sculpture. The industry of art, pubblicato da Yale University Press nel 1989, e in italiano da Allemandi nel 1991 con il titolo La Scultura barocca romana, l’industria dell’arte, si deve far risalire la nascita di una nuova coscienza della storia materiale e sociale della scultura. In questo volume si concretizza la promessa che l’Algardi anticipava di un nuovo testo di grande respiro che affrontasse il periodo in maniera nuova e originale. Attraverso documenti d’archivio della più svariata natura, la Montagu è stata in grado di ricostruire la storia economica, materiale e sociale degli scultori attivi nella città. Il volume, che è stato paragonato al tipo di opere prodotto dalla scuola degli Annales, appartiene al canone dei testi fondanti della storia dell’arte, stimolando non solo una meditazione sulla metodologia della disciplina e sulle domande che essa deve porsi, ma anche sui modi della narrazione storico artistica che non è orpello letterario, ma il concreto dispiegarsi di fatti storici laboriosamente raccolti e presentati con stringente logica ed apparente naturalezza. Sebbene la scultura sia il principale campo di indagine di Jennifer Montagu, è tutta l’arte barocca italiana che viene presa in considerazione dalle sue ricerche nella misura in cui il tema dell’esercizio del disegno da parte degli scultori costituisce per lei uno snodo di fondamentale importanza, insieme a quello dell’espressione delle passioni e dell’iconografia. Gli studi successivi a queste due pietre miliari sono stati ugualmente importanti, declinati sul fronte romano e su quello fiorentino, e ispirati dall’idea di recuperare il valore della categoria di “barocchetto” (The aesthetics of Roman eighteenth-century sculpture : ‘late Baroque’, ‘Barochetto’ or ‘a discrete art historical period’?, Baarn: De Prom, 2001) come specifico contributo dell’arte toscana. Montagu ha così continuato a sviluppare quelle brillanti intuizioni anticipate nel catalogo della mostra Gli ultimi Medici. Il tardo barocco a Firenze 1670-1743 (Firenze 1974), curata insieme a K. Lankheit, producendo una serie di saggi cruciali su Foggini, Soldani Benzi, Montauti, Piamontini, artisti considerati “minori” fino agli anni ’80 del XX secolo, ma da lei ricondotti alla loro vera importanza. L’interesse per artisti generalmente non considerati dalla storiografia è del resto un tratto distintivo del lavoro della Montagu, il segno della sua britannica autonomia critica; quando tutti studiavano Bernini lei si dedicava ad Algardi, quando l’unico interesse era per le arti sorelle lei guardava alle cosiddette “arti minori” minando alle fondamenta quella definizione. Studiare un orefice e fonditore quale Antonio Arrighi (Antonio Arrighi: a silversmith and bronze founder in Baroque Rome, Todi: Tau, 2009) o, come sta facendo adesso, Giovan Battista Maini, significa perseguire un progetto interpretativo della storia dell’arte italiana guidato da una visione autonoma, originale, complessiva e di lungo respiro, non influenzata dal mercato o da mode temporanee. E’ per tutti questi motivi che la commissione riconosce unanimamente nell’opera di Jennifer Montagu eccezionale rigore intellettuale ed un fondamentale contributo alla comprensione e diffusione della conoscenza dell’arte italiana nel mondo.
Prof. Alfio Quarteroni
Giudizio della Commissione per l’attribuzione del Premio Galileo Galilei dei Rotary Club Italiani Anno 2015 Sezione Scienze Matematiche
Verbale della Giuria designata dal Rettore dell’Università di Pisa Prof. Massimo Mario Augello:
Professori: Jürgen Appell – Erik J. Balder – Claude Le Bris – Alexander Mielke
Antonio Pieretti, Presidente
Saverio Sani, Segretario
La Giuria, composta dai professori Jürgen Appell, Erik J. Balder, Claude Le Bris e Alexander Mielke ha designato all’unanimità come studioso italiano delle Scienze matematiche idoneo a ricevere il Premio Galileo Galilei per la scienza per l’anno 2015 l’insigne scienziato
Alfio Quarteroni
con la seguente motivazione
Il Prof. Alfio Quarteroni è internazionalmente noto per la suo pluriennale e significativa attività scientifica nella modellazione matematica, nell’analisi numerica e nel calcolo scientifico.
I suoi successi e i suoi riconoscimenti sono innumerevoli. E ‘stato uno dei promotori dei metodi spettrali nell’analisi numerica per la risoluzione di equazioni differenziali alle derivate parziali. E’ stato uno dei primi, se non il primo, esperti in calcolo scientifico ad essere intensamente coinvolti nella modellazione e simulazione numerica dei flussi fisiologici (sistemi circolatorio e respiratorio) nel corpo umano, un campo che da allora si è sviluppato in modo esponenziale. Il suo contributo alla simulazione della barca a vela Alinghi, la sfidante svizzera per la Coppa America del 2003, sarà ricordato a lungo come una delle realizzazioni iconiche di modellazione e ottimizzazione matematica.
Oltre ai suoi contributi scientifici, Alfio Quarteroni è molto attivo nella comunità matematica, come componente di diverse decine di comitati editoriali di riviste e serie di libri, come autore di testi di riferimento utilizzati in tutto il mondo dagli studenti, come chairman di molti congressi internazionali, come organizzatore di conferenze e molto altro. Con una tale combinazione di competenze matematiche, curiosità scientifica, competenza nel più ampio spettro possibile dalla modellazione alla simulazione numerica su computer a larga scala, profondo coinvolgimento nella comunità, è uno dei migliori esempi di un moderno matematico applicato.
Per tutti questi motivi, la giuria ha deciso all’unanimità di nominare il professor Alfio Quarteroni come vincitore del Premio Galileo 2015.
Pisa, Aula Magna dell’Università 3 ottobre 2015.
Il video racconto del Premio Internazionale Galileo Galilei dei Rotary Club Italiani