Il Premio Galilei è internazionalmente conosciuto come una delle manifestazioni culturali più importanti d’Europa e si fonda solo su adesioni volontarie, specialmente, ma non esclusivamente, dei Rotary Club e dei Rotariani
Premio Internazionale Galileo Galilei dei Rotary Club Italiani
Il Premio Internazionale Galileo Galilei dei Rotary Club Italiani,giunto alla sua 56ª Edizione e dedicato quest’anno alla Storia della Musica Italiana, è stato assegnato all’unanimità da una Giuria composta di eminenti specialisti italiani della materia (Prof. Lorenzo Gennaro Bianconi, Prof. Biancamaria Brumana, Prof. Franco Piperno) e presieduta dal Professor Antonio Pieretti all’illustre studiosa Margaret Murata, per il suo contributo alla Storia della Musica Italiana.
2017
Il Premio Internazionale Galileo Galilei dei Rotary Club Italiani per la Scienza
Il Premio Internazionale Galileo Galilei dei Rotary Club Italiani per la Scienza, giunto alla sua 12° Edizione e dedicato quest’anno alle Scienze Mediche, è stato assegnato all’unanimità da una Giuria composta di eminenti specialisti stranieri della materia (Prof. Michel Burnier, Prof. Josè Redon, Prof. Reinhold E. Schmidt) e presieduta dal Professor Antonio Pieretti all’illustre studioso Lorenzo Moretta.
Prof. Margaret Murata
Giudizio della Commissione per l’attribuzione del Premio Galileo Galilei dei Rotary Club Italiani Anno 2017 Sezione Storia della Musica Italiana
Verbale della Giuria designata dal Rettore dell’Università di Pisa Prof. Paolo Maria Mancarella:
Professori: Lorenzo Gennaro Bianconi – Biancamaria Brumana – Franco Piperno
Antonio Pieretti, Presidente
Saverio Sani, Segretario
Fin dai suoi studi musicologici all’Università di Chicago, Margaret Murata – dal 1984 al 2015 professor of music presso l’Università della California a Irvine – ha dedicato gran parte della sua attività di ricerca alla musica italiana, con particolare attenzione al secolo decimosettimo. Preceduta da diversi saggi apparsi in riviste nordamericane e italiane, risale al 1981 l’importante monografia Operas for the Papal Court, 1631–1668 (Ann Arbor, UMI Research Press), con la quale la cosiddetta ‘opera barberiniana’ ha conosciuto un definitivo bilancio storiografico, fondato su una altrettanto definitiva ricognizione e descrizione delle fonti manoscritte e a stampa, sia testuali sia musicali. Se un giorno si vorrà varare un’edizione critica dei drammi del solo pontefice che le lettere italiane possano vantare (il pistoiese Giulio Rospigliosi, poi papa Clemente IX), la filologia italiana e la filologia musicale troveranno in questo lavoro di Margaret Murata il terreno ampiamente dissodato e il percorso chiaramente tracciato. L’interesse per la musica teatrale e per la produzione cantatistica romane di metà Seicento, sviluppato in costante contatto con le fonti – conservate soprattutto presso la Biblioteca Apostolica Vaticana (fondi Barberiniano e Chigiano in particolare) – ha condotto la studiosa ad annose, approfondite esplorazioni del mare magnum di manoscritti di musica vocale del Seicento, operistica e cameristica, in parte in collaborazione con Lowell Lindgren (MIT, Cambridge, Mass.), finalizzate alla sistemazione cronologica, alla rettifica di attribuzioni e alla ricostruzione del repertorio di singoli compositori nonché all’accertamento delle diverse stratificazioni bibliografiche, in particolare dei manoscritti del copiosissimo fondo Barberini:
Lo studio del Seicento musicale romano e italiano ha condotto Margaret Murata ad incisivi interventi sulla figura e l’opera di Giulio Rospigliosi, sul ruolo sociale e culturale della musica nella Roma barberiniana, su aspetti nevralgici della retorica musicale nella vocalità secentesca, sui riflessi francesi dell’opera in musica romana del Seicento, nonché sui rapporti fra opera italiana e teatro.
Da quanto fin qui sommariamente sintetizzato emerge il profilo di una studiosa dalle ampie prospettive critiche e dalla multiforme attrezzatura metodologica, in grado di muovere dall’approfondita ricognizione delle fonti letterarie e musicali, affrontata con esemplare competenza codicologica e filologica, all’inquadramento storiografico del repertorio operistico e cantatistico della Roma seicentesca e all’indagine sugli aspetti sociali, retorici ed estetici della produzione musicale di quell’età tumultuosa. L’attuale nostra conoscenza dello specifico segmento di storia della musica indagato da Margaret Murata è largamente debitrice alle sue ricerche, che hanno prodotto interventi altamente originali, rinvenimenti significativi e riassetti duraturi del contesto storico e della produzione dei musicisti studiati.
Le ricerche che Margaret Murata ha condotto ininterrottamente dalla metà degli anni ’70 del Novecento ad oggi mostrano una rara conoscenza della lingua e della cultura italiana che le ha permesso di affiancare allo studio delle partiture l’indagine archivistica e l’analisi letteraria dei testi. La grande quantità delle sue pubblicazioni (libri, edizioni musicali, articoli, traduzioni e recensioni collocati in sedi di altissima qualificazione internazionale) ha contribuito in maniera determinante alla conoscenza della tradizione musicale italiana nel mondo. Riteniamo, pertanto, che l’attribuzione del premio Galilei 2017 alla studiosa statunitense arricchisca felicemente la rosa di eminenti storici della musica che dal 1967 con cadenza decennale hanno ricevuto il prestigioso riconoscimento.
Pisa, Aula Magna dell’Università 7 ottobre 2017.
Prof. Lorenzo Moretta
Giudizio della Commissione per l’attribuzione del Premio Galileo Galilei dei Rotary Club Italiani Anno 2017 Sezione Scienze mediche
Verbale della Giuria designata dal Rettore dell’Università di Pisa Prof. Paolo Maria Mancarella:
Professori: Michel Burnier – Josè Redon – Reinhold E. Schmidt
Antonio Pieretti, Presidente
Saverio Sani, Segretario
Il professor Lorenzo Moretta, Professore Ordinario di Patologia Generale e Patofisiologia presso la Scuola Medica dell’Università di Genova, è stato Direttore Scientifico dell’Istituto G. Gaslini fino al luglio 2015. Attualmente è Direttore dell’Area Immunologica e del Dipartimento di Laboratori e Immunologia Diagnostica presso l’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma.
Il professor Moretta ha compiuto studi fondamentali nell’immunologia tali da porre le basi per comprendere le malattie che interessano il sistema immunitario come immunodeficienze e malattie autoimmuni: egli ha individuato le sub-popolazioni di linfociti T negli esseri umani.
Un contributo fondamentale è stata la definizione dei meccanismi che regolano la funzione delle cellule NK (capaci di uccidere le cellule tumorali) grazie alla scoperta di recettori inibenti specifici per le molecole di HLA classe I (denominate KIR) e dei recettori responsabili dell’attivazione della cellula NK e per l’induzione dei processi di uccisione delle cellule tumorali.
I geni che codificano questi recettori sono stati clonati nel laboratorio del professor Moretta. Nel complesso sono state identificate e clonate dal suo gruppo di 15 nuove molecole del recettore, tra cui la p46 che ha un’implicazione molto ampia per la nuova nomenclatura delle cellule linfoidi innate.
Dopo la scoperta dei recettori NK da parte del gruppo Moretta, gli studi preclinici e clinici hanno rivelato il ruolo principale delle cellule NK nell’eradicazione delle leucemie mieloidi acute nell’ambito del trapianto di midollo osseo. Il Prof. Moretta insieme ai suoi collaboratori ha mostrato che questo approccio è particolarmente efficiente anche in leucemie acute (linfoidi e mieloidi) ad alto rischio nei pazienti pediatrici, grazie alla definizione di un approccio adeguato che permette la selezione dei donatori più opportuni e, più di recente, a una nuova manipolazione delle cellule che consente l’infusione di entrambi i precursori emopoietici e delle cellule T e delle cellule N / T.
Nel complesso, le scoperte del professor Moretta e dei suoi collaboratori hanno avuto un notevole impatto sulla ricerca sul cancro, grazie alle loro ben definite applicazioni di immunoterapia delle leucemie e anche di tumori solidi.
Il professor Moretta è autore di oltre 640 pubblicazioni in extenso in prestigiose riviste e libri internazionali ed è stato il più citato ricercatore italiano della letteratura scientifica in un periodo di dieci anni.
L’IF totale è superiore a 3800, il numero totale di citazioni è superiore a 57.000 (Google Scholar). Il professor Moretta si trova altresì nell’elenco ISI di “Scienziati altamente citati”, che include solo un numero limitato di ricercatori italiani. Il suo indice H è 126.
Questi dati rappresentano un importante indicatore del notevole impatto degli studi del professor Moretta sulla ricerca biomedica internazionale.
Il professor Moretta è nel consiglio redazionale di numerose riviste internazionali: Trends in Immunology, European Journal of Immunology, Immunologia Internazionale, Immunologia Letters, Immunologia Umana, Journal of Hematology. E’ membro dell’Accademia Europaea dal 2000 e Membro dell’Accademia dei Lincei dal 2009. Dal 2003 è membro Ordinario di EMBO. Il professor Moretta è solitamente invitato a partecipare alle principali riunioni internazionali e nazionali come relatore e / o presidente di riunioni e sessioni plenarie. E’ stato spesso invitato a proporre candidature per il Premio Nobel per la medicina e la fisiologia e per altri prestigiosi premi internazionali.
Ha ricevuto un notevole numero di premi importanti, quali ad es. il Premio “Novartis” per l’Immunologia di base 2001, Riconoscimento quale “Eminente Studioso Italiano” Università di Genova 2004, il premio «Guido Venosta» (FIRC / AIRC) per la ricerca sul cancro (Roma) 2006 e il Premio «L’altra Italia – vite da Premio »2014
Sulla base di questi prestigiosissimi risultati scientifici riguardanti il ruolo dell’immunologia nella patogenesi, prevenzione e terapia delle diverse patologie umane, la Giuria all’unanimità propone di assegnare il XII premio Galileo Galilei per le Scienze dei Rotary Club Italiani al Prof. Lorenzo Moretta.
Pisa, Aula Magna dell’Università 7 ottobre 2017.
Il video racconto del Premio Internazionale Galileo Galilei dei Rotary Club Italiani