Il Premio Galilei è internazionalmente conosciuto come una delle manifestazioni culturali più importanti d’Europa e si fonda solo su adesioni volontarie, specialmente, ma non esclusivamente, dei Rotary Club e dei Rotariani
Premio Internazionale Galileo Galilei dei Rotary Club Italiani
La Giuria del Premio 2021, nominata dal Rettore dell’Università di Pisa in base ad una serie di proposte del Consiglio direttivo della Fondazione, è composta dai Professori Marco MANCINI (Presidente della Fondazione), Stefano BRUNI, Luca CERCHIAI, Laura MICHETTI, Giuseppe SASSATELLI e Saverio SANI (Segretario del Premio). La Giuria ha designato all’unanimità l’insigne archeologo Dominique BRIQUEL.
2021
Il Premio Internazionale Galileo Galilei dei Rotary Club Italiani per la Scienza
La Giuria del Premio 2021, nominata dal Rettore dell’Università di Pisa in base ad una serie di proposte del Consiglio direttivo della Fondazione, è composta dai Professori Marco MANCINI (Presidente della Fondazione), Gilberte CHAMBAUD, David COLE-HAMILTON, Avelino CORMA, Ada YONATH e Saverio SANI (Segretario del Premio). La Giuria ha designato all’unanimità l’insigne scienziata Roberta SESSOLI.
Prof Dominique Briquel
La Giuria, composta da Stefano Bruni, Luca Cerchiai, Laura Michetti e Giuseppe Sassatelli, ha designato all’unanimità a ricevere il Premio l’insigne studioso
Professore emerito dell’Université de Paris – Sorbonne (Paris IV), membro dell’Académie des Inscriptions et Belles Lettres e dell’Académie Royale de Belgique, direttore fin dalla sua creazione nel 1985 della sezione francese, dell’Istituto Nazionale di Studi Etruschi ed Italici, Dominique Briquel, formatosi alla scuola di Jacques Heurgon, Michel Lejeune, Raymond Bloch, Alain Hus e Paul Courbin, costituisce dalla seconda metà degli anni Sessanta del Novecento una delle figure di punta del mondo dell’antichistica di area francese e uno dei protagonisti di assoluto rilievo di quella République des Lettres che ha nella storia dell’universo dell’Italia preromana e della Roma dei re e dell’età della repubblica il suo principale campo di interessi, terreno al quale lo studioso ha fornito contributi originali ed innovativi attraverso una ricca serie di libri, articoli in riviste e volumi miscellanei, relazioni in atti di convegni, contributi a cataloghi di mostre, ecc., che nell’arco di oltre cinquanta anni conta poco meno di cinquecento titoli.
L’attività di ricerca del professor Briquel si è indirizzata, da un lato, alla storia delle popolazioni dell’Italia preromana e agli Etruschi e, dall’altro, ai problemi di Roma nel periodo della Monarchia e della Repubblica.
A questo filone di studi ha contribuito con lavori di rilievo e determinanti a partire dai Trois études sur Romolus del 1981, occupandosi delle origini di Roma viste dai nemici dell’Urbs, del periodo delle guerre puniche, dei miti e dei rivolgimenti relativi alla nascita della repubblica. Fondamentali sono poi i suoi lavori sull’età della monarchia dei Tarquini e sulla figura di Mastarna/Servio Tullio, nonché l’edizione commentata del primo libro delle Storie di Tito Livio.
Accanto ad importanti ricerche relative agli Umbri, ai Veneti, ai Dauni, ai Sabini, ai Capenati e ai Sanniti, campo di elezione di Dominique Briquel è l’etruscologia. Interventi che costituiscono punti fermi e acquisizioni solide negli studi sull’antichità sono quelli che fin dagli studi per la preparazione della “thèse de doctorat d’État”, sostenuta a La Sorbonne nel 1981, Briquel ha dedicato alle varie visioni – identificazione con i Pelasgi, origine lidia, autoctonia – che gli Antichi hanno avuto sulla questione dell’origine degli Etruschi, confluiti nei tre poderosi volumi apparsi nella prestigiosa serie della Bibliothèque des École Françaises d’Athènes et de Rome nel 1984 (Les Pélasges en Italie, recherches sur l’histoire de la légende), nel 1991 (L’origine lydienne des Étrusques, histoire du thème dans la littérature antique) e nel 1993 (Les Tyrrhènes, peuple des tours, l’autochtonie des Étrusques chez Denys d’Halicarnasse). Del pari determinanti sono i suoi contributi dedicati alla religione e all’Etrusca disciplina e al particolare ruolo che queste hanno giocato nel mondo romano e nella resistenza della religione tradizionale a fronte dell’affermarsi del credo cristiano, tema a cui Dominque Briquel ha dedicato un gran numero di articoli, relazioni congressuali e una monagrafia nel 1997 (Chrétiens et haruspices: la religion étrusque, dernier rempart du paganisme romain). Un terzo filone di studi è quello dell’epigrafia etrusca, che si è concentrato sulla ricerca sistematica e la pubblicazione delle iscrizioni etrusche ed italiche esistenti nelle collezioni francesi, che ha portato alla scoperta di testi di notevole importanza, di cui si ricorda, tra i tanti, quello su un calice ceretano di età alto arcaica che registra il nome di un Leucie Mezentie, rendendo piena consistenza storica al Mezenzio, il re di Caere, nemico di Enea nell’Eneide di Virgilio.
Per tutto questo, che, per quanto sommariamente ricordato, tuttavia evidenzia l’alto profilo scientifico dello studioso, la Giuria conferisce all’unanimità il Premio Galilei dei Rotary Italiani al professor Dominique Briquel, che ha contribuito con le sue ricerche all’avanzamento di numerosi campi della ricerca che riguardano la storia più antica della Penisola, e più in generale dell’intero Mediterraneo.
Prof. ssa Roberta Sessoli
La Giuria, composta da Gilberte Chambaud, David Cole Hamilton, Avelino Corma e Ada Yonath, ha designato all’unanimità a ricevere il Premio l’insigne scienziata Roberta Sessoli
Professore ordinario di Chimica Generale e Inorganica dell’Università degli Studi di Firenze, per i suoi contributi di fama mondiale al magnetismo a livello molecolare, di superficie estesa e di calcolo quantistico degli ultimi venti anni.
Come dottoranda nel laboratorio di Dante Gatteschi, la prof.ssa Sessoli ha dimostrato per la prima volta che alcuni ioni metallici paramagnetici in una molecola possono comportarsi come un magnete, dando luogo a isteresi. Il documento Nature (1993, 365, 141-143) di cui Roberta è la prima autrice, è stato citato più di 4000 volte, ha attirato l’attenzione mondiale e ha aperto un campo di ricerca completamente nuovo nelle nanoscienze, in seguito chiamate Single Molecule Magnets (SMMs ). I SMM, negli ultimi 20 anni, sono diventati una nuova “scuola di fisica” per i molti nuovi fenomeni quantistici fondamentali in essi evidenziati.
Nel 2001 Roberta Sessoli ha contribuito in modo significativo alla scoperta di un altro fenomeno, noto come comportamento del magnete a catena singola. Nel 2009 ha dimostrato per la prima volta che l’effetto memoria, essenziale per le molecole per memorizzare le informazioni nell’informatica quantistica, può sopravvivere quando molecole, opportunamente progettate, vengono innestate su una superficie d’oro. Il suo lavoro sull’accoppiamento dello spin di una molecola con un substrato superconduttore ha portato all’osservazione della modulazione del campo elettrico dell’interazione di scambio nei materiali molecolari chirali. Sebbene ancora agli inizi, questa ricerca ha buone potenzialità per contribuire alla Seconda Rivoluzione Quantistica.
In collaborazione con altri scienziati (2017) la prof.ssa Sessoli ha riformulato l’attuale visione del rilassamento magnetico nei sistemi molecolari, definendo nuovi criteri di progettazione per questi materiali.
La ricerca di Roberta Sessoli si è gradualmente spostata dalla chimica di coordinazione e dalla fisica della materia condensata all’autoassemblaggio, alla scienza delle superfici e al calcolo molecolare, fornendo scoperte di interesse mondiale in tutte queste aree. Essa ha ridisegnato fondamentalmente la nostra comprensione di alcuni fenomeni fisici.
Protagonista in un campo di ricerca multidisciplinare, Roberta Sessoli è molto attiva nella formazione di giovani scienziati di talento, nella diffusione delle cognizioni tra le gente comune o come consulente della Commissione Europea, con una visione ampia dei rapporti tra scienza e società. È stata membro del Science and Technology Advisory Council del Presidente della Commissione Europea José Manuel Barroso.
La prof.ssa Sessoli è un’ottima comunicatrice non solo verso i suoi colleghi, ma anche verso i non esperti del settore. Presenta una significativa attività di divulgazione internazionale, come la partecipazione a un innovativo programma di conferenze “Le magnétisme aujourd’hui: du pigeon voyageur à la spintronique” organizzato da France Culture e Canal U, o l’invito al 64° Berzelius day a Stoccolma.
Al servizio della comunità scientifica, è stata recentemente nominata Associated Editor della rivista Inorganic Chemistry dell’American Chemical Society, ed è membro di Advisory Boards di importanti riviste scientifiche.
Ha vinto inoltre molti premi importanti, tra cui il più recente è il Premio per il Centenario della Royal Society of Chemistry (RSC).
La prof.ssa Roberta Sessoli è dunque da ritenersi una vincitrice straordinariamente degna del Premio Galileo Galilei dei Rotary Club Italiani per la Scienza.