Il Premio Galilei è internazionalmente conosciuto come una delle manifestazioni culturali più importanti d’Europa e si fonda solo su adesioni volontarie, specialmente, ma non esclusivamente, dei Rotary Club e dei Rotariani
Premio Internazionale Galileo Galilei dei Rotary Club Italiani
La Giuria del Premio 2023, nominata dal Rettore dell’Università di Pisa in base ad una serie di proposte del Consiglio direttivo della Fondazione, è composta dai Professori Gianvito GIANNELLI (Presidente della Fondazione), Paolo D’ACHILLE, Giovanna FROSINI, Mirko TAVONI, Lorenzo TOMASIN e Saverio SANI (Segretario del Premio). La Giuria ha designato all’unanimità l’insigne storico della lingua italiana Wolfgang Schweickard
2023
Il Premio Internazionale Galileo Galilei dei Rotary Club Italiani per la Scienza
La Giuria del Premio 2023, nominata dal Rettore dell’Università di Pisa in base ad una serie di proposte del Consiglio direttivo della Fondazione, è composta dai Professori Gianvito GIANNELLI (Presidente della Fondazione), Jean-Pierre CHANGEUX, Alfred CUSCHIERI, Nelson Santiago VISPO, Steve WILSON e Saverio SANI (Segretario del Premio). La Giuria ha designato all’unanimità l’insigne biologo Maurizio BRUNORI.
Prof WOLFGANG SCHWEICKARD
La Giuria del Premio 2023, nominata dal Rettore dell’Università di Pisa in base ad una serie di proposte del Consiglio direttivo della Fondazione, è composta dai Professori Gianvito GIANNELLI (Presidente della Fondazione), Paolo D’ACHILLE, Giovanna FROSINI, Mirko TAVONI, Lorenzo TOMASIN e Saverio SANI (Segretario del Premio). La Giuria ha designato all’unanimità l’insigne storico della lingua italiana Wolfgang Schweickard
La Giuria del premio internazionale Galileo Galilei dei Rotary Club Italiani per la Storia della lingua italiana, composta dal prof. Paolo D’Achille, dalla prof.ssa Giovanna Frosini, dal prof. Mirko Tavoni e dal prof. Lorenzo Tomasin, ha svolto un’attenta istruttoria sulle storiche e gli storici della lingua italiana di nazionalità straniera attualmente in attività che abbiano conseguito risultati scientifici di grande importanza per la disciplina e che vadano ancora fornendo rilevanti contributi al suo avanzamento. Sono state prese in considerazione e puntualmente valutate figure di studiose e di studiosi riferibili a varie scuole e a diversi orientamenti scientifici e metodologici, provenienti da vari paesi d’Europa e dagli Stati Uniti.
Dopo lunga e approfondita discussione, la scelta è caduta, per valutazione comune, sul prof. Wolfgang Schweickard, di nazionalità tedesca, nato ad Aschaffenburg (Baviera) nel 1954 e attualmente Seniorprofessor dell’Università del Saarland, condirettore della Zeitschrift für romanische Philologie, a lungo condirettore del LEI / Lessico etimologico italiano, nonché fondatore del Deonomasticon Italicum e attuale autore della serie degli Orientalia (voci d’origine araba, turca e persiana) in corso di realizzazione per il citato LEI.
Centro degli interessi scientifici di Wolfgang Schweickard è la lessicografia etimologica italiana, ambito nel quale egli ha raccolto il testimone del suo maestro, lo svizzero Max Pfister, a sua volta vincitore del Premio Internazionale Galileo Galilei nel 1993, nella prosecuzione pluridecennale del Lessico etimologico italiano, estesa anche a nuove direzioni di ricerca, con particolare attenzione alla deonomastica, per la quale Schweickard ha dotato l’italiano di strumenti di studio indisponibili per la maggior parte delle altre grandi lingue di cultura, e allo studio del contatto con le lingue del Vicino Oriente.
Ulteriore tratto distintivo della carriera trascorsa e dell’attuale operosità di Wolfgang Schweickard è la sua non comune capacità di stimolare e coordinare il lavoro d’équipe, dote rara in un campo di studi – la filologia – nel quale la produzione individuale e solitaria è ancor oggi dominante. Grazie alla direzione di grandi cantieri di studio e di produzione scientifica, Schweickard è riuscito in imprese che sarebbero impossibili per ricercatori singoli, e che non potrebbero realizzarsi senza un’applicazione lunga, paziente, costante e rigorosa, cioè in forme rese sempre più rare dall’andamento frenetico del lavoro scientifico e dalle cospicue difficoltà frapposte dalla logica attuale dei finanziamenti pubblici.
Le sue doti di coordinatore si sono espresse anche nella lunga esperienza di direttore della Zeitschrift für romanische Philologie, rivista-faro della romanistica europea per la quale pure Schweickard ha raccolto e tenuto degnamente il testimone di una lunga trafila scientifica di direttori, la cui tradizione rimonta alle origini stesse della filologia romanza come disciplina accademica.
Simili risultati di lavoro sono stati resi possibili dalla peculiare formazione ricevuta ma, certo, anche dalle personali doti umane di Scweickard, apprezzate in particolare dalle e dai tanti giovani che hanno raggiunto Saarbrücken soprattutto dall’Italia, alla cui comunità scientifica e accademica Schweickard è legato da un lungo e cordiale rapporto, intessuto anche – da parte italiana – di profonda gratitudine.
Per queste ragioni, la figura di Schweickard è parsa degna di rappresentare in modo esemplare l’eccellenza degli studi sulla Storia della lingua italiana che oggi si coltivano fuori d’Italia, e la Giuria all’unanimità propone che il Premio Internazionale Galileo Galilei per la Storia della lingua italiana 2023 venga conferito al prof. Wolfgang Schweickard.
Prof. MAURIZIO BRUNORI
La Giuria del Premio 2023, nominata dal Rettore dell’Università di Pisa in base ad una serie di proposte del Consiglio direttivo della Fondazione, è composta dai Professori Gianvito GIANNELLI (Presidente della Fondazione), Jean-Pierre CHANGEUX, Alfred CUSCHIERI, Nelson Santiago VISPO, Steve WILSON e Saverio SANI (Segretario del Premio). La Giuria ha designato all’unanimità l’insigne biologo Maurizio BRUNORI.
Il Premio Galileo Galilei per la scienza dedicato per il 2023 alle Scienze Biologiche è stao assegnato al Prof. Maurizio Brunori, professore emerito dell’Università della Sapienza di Roma e Presidente Emerito della Classe di Scienze Naturali della Accademia Nazionale dei Lincei.
Maurizio Brunori è una figura di spicco nel campo delle proteine, con una carriera scientifica di grande rilevanza. Dai suoi primi studi sulla mioglobina/emoglobina con il Prof. Jeffries Wyman e Eraldo Antonini negli anni ’50, Brunori è emerso come leader del ‘Gruppo di Roma’. Le sue ricerche hanno spaziato dalla comprensione delle relazioni tra struttura e funzione delle emoproteine alla formulazione della teoria dell’allosteria nel 1965, e alla pubblicazione di una monografia nel 1971.
Nell’era della proteomica, le emoproteine mantengono la loro rilevanza come modelli per comprendere le proteine. Brunori è riconosciuto come un leader mondiale in questo campo, con contributi significativi nella dinamica strutturale delle proteine tramite spettroscopia risolta nel tempo, mutagenesi del sito, cristallografia di Laue e altro ancora.
Tra i suoi successi spiccano l’interpretazione delle proprietà delle emoglobine dei pesci, l’analisi della neuroglobina e l’indagine sulla struttura e funzione dell’enzima mitocondriale citocromo-c-ossidasi.
Brunori è stato un pioniere nella cristallografia di Laue a tempo risolto, fornendo una visione del rilassamento proteico da picosecondi a millisecondi. Ha rivelato il ruolo di cavità interne e difetti di impacchettamento nella funzione proteica, nonché il meccanismo di piegamento di piccole proteine globulari.
Oltre alla sua produzione scientifica di oltre 600 articoli, Brunori ha ottenuto numerosi premi internazionali e riconoscimenti accademici prestigiosi. Ha anche promosso collaborazioni internazionali tramite simposi scientifici, dimostrando il suo impegno nella promozione della ricerca multidisciplinare.
Per tutti questi motivi che sottolieneano il suo contributo eccezionale nel comprendere i processi vitali attraverso lo studio delle proteine è ampiamente giustificata la nomina di Maurizio Brunori per il conferimento del Premio Galilei per la scienza.